mercoledì 20 aprile 2011

Gli uomini che hanno fatto l’Italia – Giuseppe Garibaldi

Come ogni buon rivoluzionario, Garibaldi sviluppò fin da giovane una particolare sensibilità verso le ingiustizie subite dal popolo, che lo portò a dedicare la maggior parte del suo tempo su questa terra ad uccidere altri esseri umani.

Da ragazzo inizia a lavorare nella marina mercantile, ma presto si arruola in quella militare allo scopo di organizzare un movimento di agitazione rivoluzionaria o almeno qualche rissa in un bar del porto.

Nel 1835 è costretto a fuggire in Sud America, lì si innamora della diciottenne Anita da Silva presentatagli a una cena da un giovane Emilio Fede.

In Italia partecipa alle principali esperienze rivoluzionarie: la rivolta di Genova (1834, fallita); la difesa di Milano dagli austriaci nel 1848 (fallita); la difesa della Repubblica Romana contro Francesi e Borboni (1849, fallita). Dopo aver guidato migliaia di ragazzi a sacrificare la loro vita contro la tirannia monarchica, nel 1858 decide che la tirannia monarchica non è poi così male e si mette al servizio dei Savoia.

1860, partendo con solo mille volontari conquista l’intero Regno di Napoli. In realtà molti comandanti dell’esercito borbonico si lasceranno corrompere per rinunciare a combattere. Un atteggiamento abbastanza comune tra i dirigenti meridionali che l’efficienza piemontese spazzerà via per sempre.

A Teano, Garibaldi consegna i territori del Sud liberati a Vittorio Emanuele II. La monarchia sabauda gli dimostrerà la sua riconoscenza due anni dopo gambizzandolo sull’Aspromonte.

Uomo d’azione più che di pensiero (non riuscirono mai a spiegargli le regole della morra cinese), Garibaldi è stato il personaggio pubblico più famoso del Risorgimento. Un po’ come ai giorni nostri Francesco Totti, solo meno violento.

Pubblicato su ScaricaBile

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