martedì 30 novembre 2010

La nuova carta del diritto allo studio

A cura del Ministero della Pubblica Istruzione.

1. Ogni bambino ha diritto a un asilo pubblico oppure a quattro Teletubbies colorati.

2. Tutti i bambini hanno diritto a un edificio scolastico che rispetti le norme di sicurezza. Perciò passeranno la prima ora di ogni lunedì a rimuovere l'amianto dai soffitti.

3. Ogni giovane italiano ha diritto a dieci anni di scuola dell'obbligo dove apprendere le conoscenze e le capacità di base per diventare ricettivo alla propaganda televisiva.

4. Dopo il diploma ogni studente ha diritto alla migliore istruzione universitaria che i genitori si possono permettere.

5. Per garantire il principio di parità confessionale in ogni aula sarà appeso, oltre al crocifisso, anche l'immagine di Buddha¹ mentre viene preso a calci in culo da Gesù.


¹Sostituire Buddha con qualsiasi divinità i cui fedeli pratichino la non violenza.



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lunedì 29 novembre 2010

Sesso, bugie e rogatorie

Grande delusione per la pubblicazione dei documenti riservati in possesso di Wikileaks. La diplomazia americana aveva attraversato momenti peggiori quando Bill Clinton attaccò la sifilide alla Regina Elisabetta.  Ecco le rivelazioni più interessanti:
  • Gli Stati Uniti controllano la corrispondenza del segretario dell’ONU Ban Ki-Moon, violando la legge sulla privacy che vieta alle aziende di spiare i propri dipendenti.
  • L’attacco informatico a Google-China era stato ordinato da un membro del politburo. Aveva inserito il proprio nome nel motore di ricerca ed erano comparse delle pagine che lo offendevano personalmente. Per ora nessuna replica da Mr. Yang Teen Peeonme.
  • Il presidente afghano Hamid Karzai è considerato  un paranoico con manie di persecuzione convinto che il suo paese sia occupato da un esercito straniero.
Secondo il Governo Usa le rivelazioni di Wikileaks ostacoleranno le operazione diplomatiche americane con il rischio che molti innocenti rimangano in vita.


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sabato 20 novembre 2010

Cosa viene dopo la brace?

Il quadro politico è incerto. Cosa ci aspetta dopo la caduta del governo Berlusconi? I nostri esperti hanno individuato tre possibili scenari.
  1. Gennaio 2011, nasce un governo tecnico per approvare una nuova legge elettorale. Febbraio 2015, la legge è pronta, si va a votare. Il primo partito prende il 82,3 % dei voti. Curiosamente, la stessa percentuale dell'ultimo dato ISTAT sulla disoccupazione.
  2. Elezioni anticipate. Vince una coalizione capeggiata da Montezemolo. Il nuovo premier assicura che entro i primi 100 giorni di governo operai e impiegati avranno almeno 120 giornate lavorative.
  3. La Corte dei Conti scopre che l'Italia è stata ipotecata a una società anonima con sede ad Antigua. Tremonti muore dopo avere assunto una dose letale di orsetti di gomma. Gli italiani hanno 24 ore di tempo per pagare o liberare il paese.


Berlusconi dopo un cena con una minorenne.




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mercoledì 3 novembre 2010

Newsletter di Forzasilvio.it


Caro sostenitore,

forse in questi giorni ti sarai imbattuto nei racconti di una giovane donna di nome Ruby o di una pratica detta Bunga bunga. Se non sai di cosa stiamo parlando... Complimenti! Stai seguendo il nostro invito ad evitare telegiornali e carta stampata. Il seguito della mail è molto difficile e faticoso, c'è una frase con più di 15 parole e compare la parola "stigmatizzano". Ti consigliamo di abbandonare subito la lettura. Chissà cosa stanno facendo i tuoi amici che vivono dentro la televisione?

Bene, non ti fidi abbastanza del "Governo del fare", hai cercato di tenerti informato e ora vorresti sapere perché alcuni politici e giornalisti stigmatizzano l'abitudine del premier di cenare con belle donne. Perché sono comunisti. E gay. Preferiscono forse che la sera Berlusconi esca in giro a corrompere giudici o a incontrare mafiosi? Non si accontentano mai. Per questo non hanno un leader. E diventano gay.

Secondo alcuni partecipanti al nostro Focus Group "Berlusconi ama la figa, fa bene?" il Presidente avrebbe dovuto essere più prudente prima di ospitare una minorenne marocchina. Purtroppo si tratta di rischi necessari, infatti l'amore che Silvio ha da dare è infinito mentre gli italiani sono solo 56 milioni.

A presto!

Lo staff di Forzasilvio.it


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martedì 2 novembre 2010

Lettere dall'Afghanistan


Sono il Generale Richard M. Eikkap, responsabile del Comando NATO per le pubbliche relazioni. Sappiamo che in Italia i pacifisti continuano a criticare il nostro impegno per la pace in Afghanistan, ignorando nove anni di successi ininterrotti. Alla NATO siamo abituati ad accettare le critiche, perciò non voglio accusare queste persone di mancanza di patriottismo; massimo rispetto per tutti gli ingenui smidollati che sognano un mondo pieno di fiori e uccellini governato da Bin Laden. La verità è che ogni giorno riceviamo centinaia di lettere entusiaste del nostro lavoro. Allo scopo di contrastare la propaganda terrorista, abbiamo deciso di renderne pubbliche alcune. Riposo.


Ai cari amici dell'operazione Libertà Duratura,
Mi chiamo Herman, sono americano -grazie a Dio- e lavoro a Kabul per una compagnia privata. Produciamo tutto il necessario all'Afghanistan liberato, dai wafer per le truppe in missione alle mutande elettriche per gli interrogatori. È un vero onore essere stati scelti dallo staff della Difesa e spero che alla fine del mandato tornino a lavorare da noi. A Kabul non ci sono molti svaghi per un occidentale, così passo il tempo a calcolare gli utili delle mie stock option. Quando lavoravo in America -Dio la benedica- io e mia moglie non riuscivamo a decidere tra una casa al mare o in montagna. Col mio nuovo stipendio ho preso una villa a Palm Beach talmente grande che nello sgabuzzino c'ho infilato il versante ovest di un monte dell'Alaska, villaggio di minatori incluso. Mia moglie è felicissima e ogni settimana mi aggiorna sulle nuove soluzioni che ha trovato con il nostro arredatore. Le sue lettere mi aiutano a non pensare ai tanti pericoli che corro stando qui. Le sue lettere e il piccolo esercito di ex berretti verdi che si occupa della mia sicurezza. Ragazzi d'oro, rischiano la vita per solo cinquemila dollari al mese e la libertà di sparare ai motorini che sorpassano a destra. Voglio ringraziare la NATO e il popolo afghano per avere reso possibile tutto ciò. Potete dire a mia moglie che sto bene? Non riesco più a contattarla da quando è partita ai Caraibi in cerca d'ispirazione per la nuova piscina. Santa donna, è così altruista che ha voluto portare con sé anche dodici giovani minatori sofferenti d'asma.

Herman, 14° bunker (quello sotto l'asilo), Kabul



Cara NATO,
Non sono mai stata in Afghanistan ma nelle mie vene scorre sangue afghano. Ne sono certa perché con molta pazienza c'è l'ho infilato io 5cc alla volta. Durante questa guerra ho sempre tifato NATO perché l'arrivo degli eserciti alleati ha posto fine all'assurda fissa talebana di vietare la coltivazione del papavero da oppio. Ora governo e ribelli fanno a gara a chi ne produce più e l'Afghanistan è tornato leader mondiale nell'esportazione dell'oppio. Ne produce così tanto che nonostante i due milioni di consumatori locali -gente fortunata- il mercato europeo è stato invaso di eroina a basso costo (il mio pusher tiene seminari al corso di Geografia politica). Con la mia paga settimanale svalutata dall'euro, il cambio di regime in Afghanistan mi ha salvato dal commettere qualche gesto estremo, come disintossicarmi oppure succhiare la canottiera di Vasco dopo un concerto. Perciò, sarò sempre grata alla NATO; almeno finché quei perbenisti dei miei genitori non riusciranno a riportarmi in comunità.

Barbara, 15 anni, Milano



Al Comando dell'Esercito crociato,
Nel 2001 attraversavo un grave momento di depressione. Dopo anni di vita avventurosa, la mia ambizione mi aveva intrappolato in un ufficio, oppresso da scartoffie e responsabilità sempre maggiori. C'era ancora un po' d'azione nel nord del paese, ma era più che altro una lite familiare a cui non sono mai riuscito ad appassionarmi. L'arrivo degli eserciti occidentali mi ha dato l'impulso giusto per cambiare vita: ho mollato tutto e sono partito per un lungo tour in solitaria con la mia moto. Ho trovato un posto tranquillo dove ricominciare, lontano dalla città e dalle sue convenzioni. Ora vivo a contatto con la natura e ho molto più tempo da dedicare agli amici e al mio hobby preferito: la lotta armata. Dopo nove anni di questa vita mi sento di nuovo forte come a vent'anni. In principio ero un po' preoccupato all'idea di morire sotto un bombardamento cristiano, ma presto ho capito che bastava stare lontano dai luoghi dove si concentrano donne, vecchi e bambini. Grazie eserciti infedeli per avermi aiutato a ritrovare me stesso.

Mullah Omar, Blumar Camping, litorale di Karachi, Pakistan.


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Il Mattatore
















Il caso Brancher è chiuso ma resta un interrogativo pesante. Perché il Presidente Napolitano ha accettato come ministro un uomo sotto processo per poi intervenire contro la sua decisione di chiedere il legittimo impedimento? Il quotidiano La Repubblica ha rivelato che la nuova nomina è stata presentata a Napolitano con una telefonata di Gianni Letta. C'è stato un accordo tra le parti poi non rispettato? Impossibile saperlo, se  Letta non avesse fatto quella telefonata al Quirinale da un apparecchio in casa mia di cui io registro tutte le chiamate (perché il braccio destro di Berlusconi telefoni abitualmente in mutande dalla camera di mia figlia è una cosa che spero non saprete mai).

LETTA: Buongiorno Eccellenza, sono il Sottosegretario Gianni Letta.
NAPOLITANO: Chi?
LETTA: SOTTOSEGRETARIO GIANNI LETTA, quello dello spot sul teatro.
NAPOLITANO: Ah sì, la mia grande passione. Le ho mai raccontato che da giovane recitavo a teatro?
LETTA: No, oggi ancora no.
NAPOLITANO: Ero uno studente come tanti che viveva solo nel suo attico...
(Seguono 40 minuti di racconto)
NAPOLITANO: ...e tutti gli spettatori in piedi ad applaudire, sia mia madre sia mio padre.
LETTA: (In sottofondo musichetta di Super Mario) E' un piacere ascoltarla Eccellenza.
NAPOLITANO: Lo so, lo so, giovanotto. Ora devo lasciarla. Venga a trovarmi, sto quì in questa casa con giardino... Non ricordo la via... La trova sull'elenco.
LETTA: Veramente, Eccellenza, volevo dirle che per la tenuta del governo sarebbe necessario aggiungere un uomo alla squadra.
NAPOLITANO: Ci avevo già pensato.
LETTA: Davvero?
NAPOLITANO: Purtroppo non è facile, sa come sono restrittive certe norme comunitarie...
LETTA: Non credo che l'Unione Europ-
NAPOLITANO: ... ma ormai è chiaro che solo giocando in dodici possiamo qualificarci agli Europei.
LETTA: Ehm... Signor Presidente io intendevo la squadra di governo.
NAPOLITANO: Significa che non mi aiuterà con la UEFA?
LETTA: Sì, sì, farò il possibile. Intanto vorremmo nominare Aldo Brancher Ministro senza portafoglio.
NAPOLITANO: Brancher? Mmm... Vediamo... Fitto, Dell'Utri, Cuffaro, Brancher! Eccolo qua. Eh! Eh! Farete bene a tenere d'occhio i vostri di portafogli! Questo Brancher sta nella lista dei politici sotto processo. Me l'ha data quel signore lì, quello che parla come Biscardi con l'avanti veloce. Per fortuna ce ne siamo accorti in tempo.
LETTA: Dev'essere un caso di omonimia, il nostro è pulito, lo giuro sui figli di Berlusconi.
NAPOLITANO: E' sicuro? Guardi che non voglio farmi dare del coglione da mezza Italia.
LETTA: Stia tranquillo, non potrei mai mentirle: sono un pessimo attore.
NAPOLITANO: Questo è vero. Io me ne intendo. Le ho mai raccontato che da giovane recitavo a teatro?


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lunedì 1 novembre 2010

Golpe alla Fiat



Oggi, nella galleria del vento del Lingotto, Lapo si è proclamato imperatore della Fiat.

Gli operai l'avevano capito da tempo: solo con una dirigenza amica sarebbero arrivati in salvo alla pensione. Sapevano di avere lo stesso potere contrattuale che nell'America schiavista avevano le piante di cotone. In segreto hanno preso contatto con Lapo e organizzato un golpe, comunicando con lui grazie all'aiuto di alcuni pupazzi a guanto. Insieme hanno dato l'assalto al Lingotto e costretto il consiglio d'amministrazione a cedere a Lapo tutto il potere.

Non ci sono state vendette. I consiglieri ora si occupano del cavallino rampante: Rufus, il purosangue arabo preferito da Lapo, nonché del resto dell'allevamento. Hanno addirittura il supporto degli esperti motivazionali Fiat con cui imparano a costruire graziose statuine di sterco.
Marchionne è stato invitato a provare tutte le postazioni della catena di montaggio di Pomigliano, giusto per capire cosa significhi essere un'Alfa 147. Al momento si trova sotto un macchinario che arrotola il suo Master in Business Administration prima di infilarglielo su per lo scappamento. Grazie all'intermediazione del sindacato è stato riattivato il circuito di lubrificazione.
John Elkann ha già completato il giro e tutti non fanno che dire quanto gli doni il verde metallizzato.

In cambio del loro appoggio gli operai hanno ottenuto piccole modifiche al contratto.
-Il terzo turno di lavoro preteso da Marchionne (dalle 22 alle 6), è stato accettato. Ma con alcune condizioni: toccherà solo agli operai maschi, solo tre per volta e dislocati nella camera da letto della Signora Marchionne.
-Invece di lavorare sei giorni su sette, le fabbriche saranno aperte solo il primo giovedì di ogni mese (e nonostante questo ci saranno ancora troppe auto in circolazione).
-Un nuovo protocollo di sicurezza: tutte le postazioni della catena dovranno essere testate dal loro stesso progettista. Farà un turno di 24 ore, senza pause, nudo (a parte la benda sugli gli occhi) e sotto mescalina. Se termina la giornata senza neanche un graffio il test è passato.
Inoltre saranno sequestrati i bonus milionari di Marchionne e Montezemolo (John lo potrà tenere come regalo di nozze). Il denaro verrà devoluto a un'associazione dedicata ad assistere i bambini che hanno visto da vicino Montezemolo.

I mercati avevano accolto maluccio i cambiamenti in FIAT. Il titolo perdeva così tanto che il suo grafico sugli schermi della Borsa di Milano terminava nel televisore della famiglia Calò di Palermo. La tendenza si è invertita alla notizia della prima acquisizione. Infatti gli operai della Opel, saputo delle nuove condizioni di lavoro, hanno chiesto di unirsi immediatamente alla Fiat. Per protesta con la diversa opinione dei loro dirigenti hanno smesso di lavorare e smontato le fabbriche. Al momento pare stiano attraversando il confine italiano per le montagne, col ramo europeo della General Motors dentro gli zaini.


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